LA MANO DEL DIAVOLO

Senza dubbio il sommario di questo articoletto è più “simpatico” del titolo, ma evidentemente la fotografia che ritrae la mancina Carmelina mentre appone la sua firma sull’altare del matrimonio, dimostra che anche negli anni Cinquanta dello scorso secolo, non la si pensava così.
 
In questa paginetta non è il caso di affrontare disquisizioni di natura filosofica, storica o scientifica, che, in ogni caso, farebbero evidenziare l’assurdità di imporre ai mancini, fin dalla tenera età, l’uso della mano destra.
 
Così, anche per la mancinissima Carmelina i problemi sono iniziati già all’asilo, dove, tra le varie attività, veniva costretta ad usa la mano destra anche al tavolino della mensa.
 
Più e più volte, nel corso della sua vita, raccontava un episodio accaduto all’asilo proprio mentre mangiava. In realtà, diceva che tra le diverse maestre che le imponevano di mangiare con destra, una le legava il braccio sinistro alla sedia. Ed anzi, sapendo quanto la piccola Carmela fosse ghiotta della crema di riso con il cioccolato, si assicurava che la mano “cattiva” della bimba fosse davvero immobilizzata.

Ma Carmelina,  anziché ricordare con rancore quegli episodi, sottolineava che, proprio grazie a quelle costrizioni che non hanno comunque modificato il suo essere mancina, il suo carattere si è fatto forte, davvero forte. “Maestra” – diceva, mentre i suoi occhietti verdi-azzurri accarezzavano quel piatto inarrivabile –  “può portare via la crema al cioccolato… perché non mi piace”.
 
E poi, nel corso della sua vita, le sue preziose mani hanno saputo produrre e sfornare un numero di dolci e dolcetti che solo gli angeli sarebbero stati capaci di eguagliare e, forse, Carmela, ha fatto ancora di più: ha messo al mondo un figlio… mancino.